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Il primo meccanismo, antenato della cerniera lampo, era la chiusura automatica continua per abiti, composta da una serie di ganci applicati a un lembo, che si impegnavano su opportune sedi poste sul lembo opposto.
Fu inventata da Elias Howe nel 1851, che fu lo stesso a cui fu assegnato il brevetto per una macchina da cucire. Il primo miglioramento di tale meccanismo fu portato dall'ingegnere americano, Whitcomb Judson, che depositò, 29 agosto 1893,il brevetto di una chiusura di sicurezza separabile (chiamata clasp cocker), che aveva come obiettivo la sostituzione delle stringhe di scarpe e stivali, costituito da una fila di uncini che si inserivano in altrettanti occhielli posti in una fila opposta, ganci che potevano essere chiusi o aperti sia manualmente che mediante un attrezzo scorrevole. Però esso non ebbe quel successo causa dell'inaffidabilità del meccanismo.
Nel 1904 al sistema migliorato venne dato il nome di C Curity" (security)= sicurezza. Quest'ultimo aveva il vantaggio di di essere costruito con una macchina, non a mano, che lo stesso Judson aveva brevettato due anni prima.
Nel frattempo questa cosa era diventata così interessante per altri inventori, che nel 1911 comparve un brevetto svizzero somigliante già all'attuale chiusura lampo perché non faceva più uso di ganci.
Questo stesso sistema è stato poi perfezionato dallo svedese Gideon Sundbäck, un ingegnere elettrotecnico, egli fu assunto nel 1906 alla Universal Fastener Company. Le buone capacità nel disegno e il matrimonio con Elvira Aronson, figlia del responsabile progetti, condussero Sundback fino alla posizione di progettista capo della Universal, a lui venne dato il compito di migliorare "il fermo lungi dall'essere perfetto" di inventato da Judson.
Nel 1913 Sundbäck aveva già creato il disegno della chiusura lampo moderna, che consisteva nell' aumento del numero di elementi di legatura da quattro per pollice a undici, ed ebbe l'idea di fissare la cerniera su due nastri di stoffa per semplificarne l'installazione. Questo sistema fu brevetto e registrato per il fermo separabile nel 1917; nello stesso periodo questo nuovo congegno fu utilizzato da un sarto americano per una cintura con tasche data in dotazione ai marinai americani; vennero venduti 24 mila esemplari.
Gli storici attribuiscono l'invenzione della cerniera lampo proprio a Sundback, veniva inizialmente utilizzata solo per chiudere le taschine poste sulle cinture e le tabacchiere, ma durante la prima guerra mondiale l'esercito
americano utilizzò le cerniere di Sundback per chiudere le tasche delle uniformi dei militari. Tuttavia ci vollero venti anni per convincere l'industria della moda a promuovere seriamente la cerniera lampo sugli indumenti di uso comune.
Il termine zip apparve nel 1923 quando la BFGoodrich Company iniziò a produrre delle galosce di gomma con la cerniera di Gideon alle quali venne dato il nome Zipper Boot. Il successo fu tale che, nel 1934, la ditta produttrice Faestener arrivò a vendere 60 milioni di pezzi.
Però solo intorno al 1930 l'industria della moda si avvicinò alla cerniera lampo, grazie ad una campagna di vendite che promuoveva le cerniere lampo nei vestiti per bambini, così che potessero vestirsi da soli; proprio in questo periodo la stilista italiana Elsa Schiaparelli utilizzò per prima la cerniera lampo in modo visibile
Ma l'adozione definitiva si ebbe dopo circa 7 anni, per merito ad alcuni stilisti francesi i quali introdussero la lampo nell'abbiagliamento maschile.
Fu fondata nel 1934 da un giapponese Tadao Yoshida, la società YKK (Yoshida Kogyo Kabushikikaisha), la stessa è sempre oggi la più grande agenzia di cerniere lampo.
A partire dal secondo dopoguerra, la cerniera lampo ha subito radicali cambiamenti ed innovazioni, il metallo con cui veniva fatta la cerniera, venne affiancato da materiali sintetici e al sistema a denti contrapposti si è affiancato quello a spirali. Una rivoluzione che ha investito soprattutto le macchine che costruiscono le chiusure lampo.
Ancora oggi si sta cercando sempre innovazioni, Esse riguardano chiusure per oggetti sia molto piccoli che molto grandi e, addirittura, la chirurgia. In quest'ultimo campo si è alla ricerca di una chiusura lampo a tenuta d'aria, di materiale chimicamente inerte, capace di sostituire i punti in quelle incisioni che è necessario aprire più volte per accedere a una protesi.